3 gennaio 2021: giovani rappresentanti della nostra parrocchia a parlare della felicità
Potete trovare un video dell’intervista nel canale Youtube.
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Parrocchia S. Tommaso D’Aquino
Via R. Lepetit, 99 i – 00155 Roma
tel.: 06.2280155
www.santommasodaquino.it
e.mail: parrocchia@santommasodaquino.it
18 Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. … 28 Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno… 31 Che diremo dunque in proposito? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32 Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? … 35 Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? … 38 Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, 39 né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore. (Lettera ai Romani 8)
La fine di un anno e l’inizio del nuovo portano a fare un bilancio. È vero, il 2020 è stato un anno orribile, almeno dal punto di vista umano. È stato anche per me particolarmente doloroso, eppure – ve lo assicuro – non vorrei ritornare alla vita di prima. Avevo letto tempo fa che ad Auschwitz una donna, pur sapendo che sarebbe morta presto, aveva detto: «sono grata al mio destino per avermi colpita così duramente, perché nella mia vita di prima, quella borghese, ero troppo viziata e non avevo alcuna vera ambizione spirituale».
“Ambizione spirituale”: con gioia e stupore ho scoperto che diverse persone qui hanno “ambizioni spirituali” e hanno fatto tesoro di questo periodo. Il dolore passa, ma non passa il fatto di aver sofferto: la vita è cambiata e non ci si può fare niente, se non viverla in maniera diversa. Qui è la scelta più importante della nostra vita. La sofferenza è una lama che penetra, separa il bene dal male dentro di noi e costringe alla scelta: si può essere coraggiosi, forti, dignitosi e altruisti, o si può dimenticare la propria umanità nella lotta per sopravvivere e diventare animali di un gregge. Molti parrocchiani hanno scelto la propria dignità: hanno scoperto come la vita conservi il suo senso sempre, non solo quando realizza le nostre aspirazioni. Ne sono rimasto colpito: è una scoperta grande, che dona forza e consolazione.
La sofferenza, quando è accolta, apre gli occhi sulla fragilità della vita, crea desideri nuovi. La sofferenza accolta ci rende umili, ci fa riconoscere che abbiamo bisogno degli altri, ci rende solidali, purifica le relazioni. La sofferenza relativizza questo mondo, ci fa cercare l’eternità: il cuore dell’uomo è più grande di questa vita, scavalca il tempo e lo spazio per continuare ad amare i propri cari. La sofferenza vissuta apre il cuore a Dio, che a Natale si è fatto piccolo e il Venerdì Santo si è fatto sofferente: un Dio che ha accolto i nostri limiti pur di starci vicino.
Luigi Rocchi (1932-1979), affetto da distrofia muscolare progressiva, ha scritto: «La misericordia di Dio è stata grande. Mi ha fatto sperimentare una cosa bellissima e cioè che più il mio corpo andava giù, più il mio spirito saliva e prendeva coscienza di quanto la vita fosse dono, gioia. In altre parole, di quanto fosse meravigliosa. Mi fanno sorridere coloro che cercano le prove dell’esistenza di Dio e dell’anima… E la mia vita non si può considerare come una prova? Io, umanamente parlando, non avrei nulla per essere lieto e felice: non mi è stata data la giovinezza, la forza, lo star bene per almeno cinque minuti soli… eppure spesso mi visita la gioia: la gioia Dio la mette dove proprio uno non aspetta di trovarla… Poi vedi, la felicità è inutile cercarla fuori di noi, la felicità sta dentro di noi: direi che è una scelta. O meglio, la conseguenza di una scelta… Ho scelto Dio. Chi non Lo sceglie, che posso dirti, bisogna amarlo di più, perché avrà una vita davvero infelice e bisogna amare di più chi è più disgraziato di noi…».
È la potenza dell’amore di Dio in noi che opera questa trasformazione meravigliosa. Scoprirsi amati è il centro di tutta la nostra esistenza, amati come solo Dio può fare.
«Essere imprigionati in una cella di isolamento è veramente il paradiso. Tu ami Dio e Dio ti ama. Sono veramente benedetta e loderò Dio per sempre!» (Rose Hu, per 18 anni nelle prigioni cinesi perché cristiana).
L’anno 2020 è stato per alcuni, in fondo, un percorso di maturazione nell’amore, per scoprire il vero volto di Dio: Dio è gioia che non svanisce nemmeno quando è bagnata dalle lacrime. Il Suo Cuore è la nostra casa; la vita eterna è il futuro che ci dona. Avere un futuro significa avere una direzione, una ragione per cui alzarsi la mattina. Quando un uomo non crede nel proprio futuro è perduto, decade nel fisico e nello spirito. Siamo fatti per un futuro eterno.
Abbiamo bisogno di Gesù per questo percorso: nell’episodio evangelico delle due sorelle – Marta a fare mille cose e Maria ai piedi di Gesù ad ascoltarlo – Maria ha scelto la parte migliore (Lc 10,42), perché ha scelto di consacrare il suo tempo a Nostro Signore. Alcuni, in questo periodo, hanno scelto di stordirsi di sport, giochi, internet… Chi ha scelto invece di ascoltare la Parola di Dio ha scoperto che, proprio nella sofferenza, è Dio ad aver scelto la parte migliore per me, ciò di cui avevo bisogno per essere all’altezza del mio destino; chi è restato con Gesù si è ritrovato accanto alla Madonna, che lo ha incoraggiato perché riuscisse a seguire Gesù fino alla fine: il Calvario è terribile ma dura poche ore, la risurrezione invece è eterna.
È stato un anno orribile, ma non lo voglio dimenticare, perché ho imparato tanto e se sul momento ho rifiutato la sofferenza, se ancora faccio fatica in ciò che vivo, non voglio rinunciare ai frutti che colgo. Che almeno, se non altro, quest’anno passato non sia stato inutile, che almeno non mi resti solo il ricordo di un dolore, ma possa aver acquistato un cuore più tenero, una mente più saggia, un’anima più generosa e degli amici più veri! Il nuovo anno sarà più bello anche nella sofferenza se avrò imparato dal 2020 a vivere il mio tempo con Dio, Colui che mi rende forte, mi dona dignità, purifica il mio cuore e mi dona la Sua vita.
È l’augurio che faccio a ciascuno di voi: un tempo ripieno di Dio. Se c’è Gesù, tutto possiede una luce nuova, in ogni cosa – tolta la scorza amara all’esterno – posso scoprirvi l’amore di Dio… e questa è la vera gioia!
BUON 2021!
don Domenico
La nostra parrocchia si è arricchita di una nuova opera artistica. I mosaicisti che già avevano abbellito la nostra Chiesa lo scorso anno contornando la statua di Gesù Crocifisso, Paola Gortan ed Ezio Franzolini, hanno realizzato un’altra splendida opera per esaltare la parete davanti alla quale si staglia la nuova bellissima statua originale a grandezza naturale di S. Tommaso d’Aquino, opera originale del maestro Pino Allamprese; il tutto è stato realizzato tramite l’opera di consulenza artistica di Alessandro Musolino e la donazione di un’anonima benefattrice, a cui va la nostra gratitudine.
L’inaugurazione e la benedizione sono avvenute durante la Messa della II Domenica di Avvento, 6 dicembre 2020. Nel canale YouTube potete trovare un video della cerimonia.
Nel periodo di Avvento non possono mancare la Corona d’Avvento e il Presepe, opera di nostri volenterosi e bravi parrocchiani.
La nostra parrocchia è così diventata ancora più bella, per rendere gloria a Dio e accoglienza spirituale a chi vi entra.
Su stimolo della Caritas diocesana la nostra parrocchia, insieme a tante persone di buona volontà del quartiere Tor Tre teste, ha attivato il servizio “Diritti per te“.
In questo tempo di difficoltà, molte persone e molte famiglie potrebbe avere diritto ad agevolazioni economiche, bonus sociali, rateizzazioni, agevolazioni e finanziamenti, senza saperlo.
Il servizio è attivo via telefonica il venerdì dalle 18 alle 19 e tutti i giorni via sms allo 3792067489 e via email all’indirizzo dirittiperte@gmail.com
N. 0545
Venerdì 23.10.2020
Decreto della Penitenzieria Apostolica circa le Indulgenze plenarie per i fedeli defunti nell’attuale
situazione di pandemia
Testo in lingua originale
Traduzione in lingua italiana
Testo in lingua originale
D E C R E T U M
Vertente anno, propter pandemiam morbi “covid 19”,
Indulgentiae plenariae pro fidelibus defunctis
totum prorogabuntur per mensem novembrem,
commutatis condicionibus piisque operibus, ut christianus populus in tuto sit
Ad hanc Apostolicam Paenitentiariam complures Sacrorum Pastorum supplicationes nuper pervenerunt, quibus
postulabatur ut vertente anno, propter epidemiam morbi “covid-19”, piae commutentur operae ad plenarias
lucrandas Indulgentias, animabus in Purgatorio detentis tantummodo applicabiles ad normam Enchiridii
Indulgentiarum (conc. 29, § 1). Quam ad rem eadem Apostolica Paenitentiaria, de speciali mandato Ss.mi D. N.
Francisci Pp., libenter statuit ac decernit ut, ad vitanda concursa, nonnullis in nationibus et territoriis vetita vel
saltem dissuasa, vertente anno:
a.- plenaria Indulgentia pro pie visitantibus coemeterium et, vel mente tantum, pro defunctis exorantibus, singulis
octo diebus, more solito a primo usque ad octavum Novembris tantum adfixa, pro fidelium utilitate, in alios dies
usque ad octo, etiam seiunctos, intra mensem Novembrem transferri possit, a singulis fidelibus libere eligendos;
b.- plenaria Indulgentia, diei II Novembris, in Commemoratione omnium fidelium defunctorum adfixa, pro pie
visitantibus ecclesiam vel oratorium ibique “Pater” et “Credo” recitantibus, non tantum in diem Dominicum
antecedentem aut subsequentem aut diem sollemnitatis Omnium Sanctorum transferri possit, sed etiam in alium
diem intra mensem Novembrem, a singulis fidelibus libere eligendum.
Senes, infirmi omnesque qui gravi causa domo exire nequeunt, ex. gr. decretis prohibentibus, ut fedeles
frequentes in loca sacra conveniant, plenariam consequi poterunt Indulgentiam, dummodo, animo voto sese iis
sociantes, qui pias egerint visitationes, de quibus supra, concepta detestatione cuiusque peccati et intentione
praestandi, ubi primum licuerit, tres consuetas condiciones (sacramentali Confessione, eucharistica
Communione et oratione ad mentem Summi Pontificis), coram quavis imagine D. N. Iesu Christi vel Beatae
Virginis Mariae, pias pro defunctis preces recitaverint (ex. gr. Laudes et Vesperas Officii Defunctorum, Rosarium
Marianum, Coronam Divinae Misericordiae aliaeque preces pro defunctis christifidelibus magis caras), vel
Evangelii lectionem e Liturgia Defunctorum ad modum lectionis spiritalis legerint vel in misericordiae operam
incubuerint, doloribus vel propriae vitae incommodis Deo clementi oblatis.
Quo igitur accessus, ad divinam veniam per Ecclesiae claves consequendam, facilior pro pastorali caritate
evadat, haec Paenitentiaria enixe rogat ut sacerdotes legitime adprobati, prompto et generoso animo
celebrationi Paenitentiae sese praebeant ac S. communionem infirmis ministrent.
Attamen, pro spiritalibus condicionibus ad Indulgentiam plene acquirendam, semper valet huius Apostolicae
Paenitentiariae Nota De Reconciliationis Sacramento, tempore pandemiae morbi “covid 19” celebrando.
Denique, cum autem animae in Purgatorio detentae fidelium suffragiis, potentissimum vero acceptabili Altaris
sacrificio iuvantur (cfr. Conc. Tr., Sess. XXV, decr. De Purgatorio), sacerdotes omnes enixe rogantur ut die
Commemorationis omnium fidelium defunctorum, ter sacrum facere ad normam Constitutionis Apostolicae
“Incruentum Altaris”, a Benedicto Pp. XV, v.m., die X Augusti MCMXV datae.
Praesenti totum per mensem novembrem valituro. Contrariis quibuscumque minime obstantibus.
Datum Romae, ex aedibus Paenitentiariae Apostolicae, die XXII mensis Octobris anni MMXX, in S. Ioannis Pauli
Pp. memoria.
Maurus Card. Piacenza
Paenitentiarius Maior
Christophorus Nykiel
Regens
[01264-LA.01] [Testo originale: Latino]
Traduzione in lingua italiana
DECRETO
Questo anno, nelle attuali contingenze dovute alla pandemia da “covid-19”,
le Indulgenze plenarie per i fedeli defunti saranno prorogate per tutto il mese di Novembre,
con adeguamento delle opere e delle condizioni a garantire l’incolumità dei fedeli.
Sono pervenute a questa Penitenzieria Apostolica non poche suppliche di Sacri Pastori i quali chiedevano che
quest’anno, a causa dell’epidemia da “covid-19”, venissero commutate le pie opere per conseguire le
Indulgenze plenarie applicabili alle anime del Purgatorio, a norma del Manuale delle Indulgenze (conc. 29, § 1).
Per questo motivo la Penitenzieria Apostolica, su speciale mandato di Sua Santità Papa Francesco, ben
volentieri stabilisce e decide che quest’anno, per evitare assembramenti laddove fossero proibiti:
a.- l’Indulgenza plenaria per quanti visitino un cimitero e preghino per i defunti anche soltanto mentalmente,
stabilita di norma solo nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre, può essere trasferita ad altri giorni dello stesso
mese fino al suo termine. Tali giorni, liberamente scelti dai singoli fedeli, potranno anche essere tra loro
disgiunti;
b- l’Indulgenza plenaria del 2 novembre, stabilita in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti per
quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e lì recitino il “Padre Nostro” e il “Credo”, può essere trasferita
non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di Tutti i Santi, ma anche ad un altro
giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli.
Gli anziani, i malati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa, ad esempio a causa di
restrizioni imposte dall’autorità competente per il tempo di pandemia, onde evitare che numerosi fedeli si
affollino nei luoghi sacri, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria purché, unendosi spiritualmente a tutti gli
altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre
consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del
Santo Padre), davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti, ad
esempio le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario Mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre
preghiere per i defunti più care ai fedeli, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici
proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della
propria vita.
Per un più agevole conseguimento della grazia divina attraverso la carità pastorale, questa Penitenzieria prega
vivamente che tutti i sacerdoti provvisti delle opportune facoltà, si offrano con particolare generosità alla
celebrazione del sacramento della Penitenza e amministrino la Santa Comunione agli infermi.
Tuttavia, per quanto riguarda le condizioni spirituali per conseguire pienamente l’Indulgenza, si ricorda di
ricorrere alle indicazioni già emanate nella nota “Circa il Sacramento della Penitenza nell’attuale situazione di
pandemia”, emessa da questa Penitenzieria Apostolica il 19 marzo 2020.
Infine, poiché le anime del Purgatorio vengono aiutate dai suffragi dei fedeli e specialmente con il sacrificio
dell’Altare a Dio gradito (cfr. Conc. Tr. Sess. XXV, decr. De Purgatorio), tutti i sacerdoti sono vivamente invitati a
celebrare tre volte la Santa Messa il giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti, a norma della
Costituzione Apostolica “Incruentum Altaris”, emessa da Papa Benedetto XV, di venerata memoria, il 10 agosto
1915.
Il presente Decreto è valido per tutto il mese di novembre. Nonostante qualsiasi disposizione contraria.
Dato in Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 22 ottobre 2020, memoria di San Giovanni Paolo II.
Maurus Card. Piacenza
Paenitentiarius Maior
Christophorus Nykiel
Regens
[01264-IT.01] [Testo originale: Latino]
[B0545-XX.01]
La nostra parrocchia ha aderito alla richiesta della Caritas Diocesana di una raccolta di generi alimentari destinati agli Empori Caritas. L’Emporio è uno strumento necessario per aiutare le famiglie in difficoltà che non hanno la possibilità di fare la spesa e che si rivolgono anche alla nostra Caritas parrocchiale.
Quest’anno, per il problema COVID, non è stato possibile, e non lo sarà per ora, effettuare raccolte presso i supermercati.
C’è bisogno dell’aiuto di noi tutti. Per questo motivo
SABATO 24 E DOMENICA 25 OTTOBRE RACCOGLIEREMO IN PARROCCHIA:
generi alimentari a lunga conservazione: olio, pelati, legumi, zucchero, ecc…
Sarà nostra cura informarvi su quanto raccolto.
Grazie a tutti!