Darwin a pranzo

Invitiamo anche lui a pranzo con i poveri e forse vedremo anche lui gioire di una fratellanza umana ritrovata

Le leggi di natura preferiscono la sopravvivenza del più forte e così l’evoluzione della specie va verso il meglio, il più adatto. Così insegnava Darwin, a quanto dicono. Questo non appartiene però all’essere umano, lo sentiamo nel profondo del nostro essere che non siamo fatti per questo. Chi ha teorizzato l’omicidio di disabili fisici e mentali è stato giudicato malvagio. Eppure si chiede ad esempio allo Stato qualcosa di simile, in maniera civile, certo, in nome di qualche bene comune. I migranti sono i benvenuti, dicono alcuni, ma non vicino a casa mia; i poveri devono essere aiutati, ma non vicino a dove lavoro; ai disabili concediamo pure dei sussidi, ma non vengano nel nostro albergo a rovinarci le vacanze: questa non è una selezione tra chi può accedere ad una vita in cui altri non devono poter entrare, neanche per vivere delle briciole?

Si mettono barriere per impedire l’ingresso ai senza fissa dimora. E va bene. Si chiudono le nicchie di una galleria per non farveli dormire. E va bene. Si chiede la chiusura dell’ostello e della mensa Caritas nelle vicinanze. È per il decoro urbano. Il decoro infatti non è combattere la povertà, ma nascondere i più poveri in qualche periferia. Poveri in mezzo ad altri poveri per rimanere poveri, senza disturbare chi potrebbe forse aiutarli, ma neanche li vuole vedere: è in nome del decoro. Il decoro urbano mostra la mancanza di decoro umano. Per il bene della città – o per il bene degli affari – si toglie quel poco di bene che possiede chi ha nulla.

L’ondata di migranti in arrivo cresce. La povertà si è estesa anche ai lavoratori, resi precari per legge. La distruzione della famiglia ha isolato le persone, rendendole ancora più vulnerabili. Si sono messi i poveri contro poveri per far loro dimenticare la ricchezza crescente dei pochi ricchi. I migranti sono rinchiusi per strada, portati a delinquere; i poveri da lavoro precario vivono sotto ricatto; i giovani trovano nelle gang quell’appartenenza che a casa non c’è; e a chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese viene detto che è colpa dei migranti, dei precari, dei piccoli delinquenti e dei senza fissi dimora. Il capolavoro del capitalismo – i poveri sono poveri perché se lo meritano, non hanno diritto ad alcuna solidarietà – è anche il trionfo del comunismo storico – un’élite che governa una massa di poveri. I vecchi nemici ora brindano insieme.

Sono interessi diversi che confliggono. E va bene. Non è il decoro urbano però il principio da cui partire: è il decoro umano, il decoro di comportarci da esseri umani, non secondo le leggi di una natura selvaggia, ma secondo la nostra natura più profonda. Non si dovrebbe pensare a come nascondere i poveri, ma a come fare perché possano avere tutti, quelle persone che dormono sotto il mio portone, un luogo che li accolga; come possano essere assistiti tutti, se hanno problemi mentali, di alcolismo, di droga; come possano avere tutti dove lavarsi, cambiarsi, nutrirsi. Di questi pochi luoghi che queste cose le offrono, forse, ne andrebbero aperti altri, sparsi per tutto il territorio cittadino. Non chiudere, ma aprire altri luoghi dove farsi vicini ai più poveri; non concentrare in ghetti sociali, ma spargere per far partecipare più gente: non sarebbe questo più consono a ciò che sentiamo nel cuore? Non sarebbe un mondo più umano, questo?

L’istinto che abbiamo, le azioni che sentiamo più umane, ci portano alla “legge del più debole”, alla preferenza per il più bisognoso, a seguire il passo del più lento. L’accudimento del bambino, dell’indifeso, dell’ignorante, del limitato ci rende civili. La civiltà nasce da questo: proteggere la maggioranza dalla violenza dei pochi più forti. È il succo di una società democratica. E se anche Darwin non dovesse essere d’accordo, non importa, invitiamo anche lui a pranzo con i poveri e forse vedremo anche lui gioire di una fratellanza umana ritrovata.

don Domenico Vitulli, Parroco a S. Tommaso d’Aquino

Articolo apparso su “AbitareA Roma” – 21 Febbraio 2023

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