Aria di primavera a Tor Tre Teste

Un appello: mettiamoci in gioco e cominciamo a giocare.don Domenico, parroco a S. Tommaso d’Aquino – 22 Marzo 2022

Mettiamoci in gioco. È primavera e un’atmosfera nuova comincia a sentirsi nel quartiere. È l’aria di marzo, in cui freddo invernale e aria primaverile si alternano velocemente, mettendoci un po’ a disagio: non è il tempo per fare il cambio stagione, ma già si programmano i primi picnic. Qualcosa è scattato dentro di noi.

Foto di Angelo Calabrese

Ciò che già c’è, però, fa fatica a vedersi e ancor meno si scorge ciò che sta lì per sorgere. Le liste di richieste ai politici ancora includono ciò che sembra mancare oppure, forse ancor più, ciò che vorremmo non ci fosse. È normale che avvenga, ma così manca il nuovo che nasce.

Il quartiere è cambiato. Le giovani famiglie di un tempo si son fatte anziane, i giovani sono diminuiti e i negozi spariti. Tra chi rimpiange le strade di un tempo e chi pensa a servizi più moderni, è difficile discernere il da farsi. Le liste riappaiono ogni tanto sui social: chiedono, un po’ alla rinfusa, aree per i cani, meno fila alla Posta, più autobus e meno immondizia, più cura del verde, più vigili urbani. Qualcuno più attento parla di droga, bullismo alla scuola e giochi nei bar.

Sono cose ormai vecchie di anni e non ancora risolte, che adesso pesano ancor di più, perché pian piano qualcosa si muove, e il vecchio è diventato zavorra. C’è come una nuova consapevolezza nell’aria, un’ansia di partecipazione. L’Italia da sempre in attesa delle decisioni dall’alto, impantanata nella burocrazia per l’immensa accozzaglia di leggi, è ormai mal sopportata, mentre un’Italia stufa di attese, desiderosa di collaborare, sporcarsi le mani, prendere in mano la propria vita si sta diffondendo all’insaputa dei suoi governanti. Riunioni, idee, incontri e programmi, è tutto ancora un po’ confuso, ma già portatore di vita.

Nel mondo le manifestazioni per la pace non vedono alcun leader politico presente, sono frutto di un popolo senza ideologie, ma con un cuore più unito. Nel piccolo mondo del nostro quartiere, La stanza della cultura torna a farsi sentire, il Centro anziani riapre e il Centro culturale va a nuove elezioni, le Vele tornano al bianco iniziale e nuove associazioni nascono baldanzose mentre quelle già consolidate escono allo scoperto, i parroci incontrano presidente del Municipio e assessori, iniziative di volontariato e solidarietà gareggiano nel bene da fare. Persino sui social non sono più sopportati i denigratori ad oltranza e si torna a occuparsi delle sofferenze e dei disagi di ogni persona.

Ancora per molti il lavoro rimane un sogno, la crisi non è terminata e una guerra ci soffia sul collo. Diventeremo tutti più poveri, chissà, ma se siamo più uniti lo sentiremo di meno; se il mondo, l’Italia, Roma, Tor Tre Teste sapranno dare maggior spazio a nuove energie, se sapremo accoglierci l’un l’altro, parlare, affiancarci per meglio conoscerci, riacquisteremo un sorriso che forse avrà meno denti in bocca, ma più gioia negli occhi.

Faccio un appello. Mettiamoci in gioco e cominciamo a giocare.

don Domenico, Parroco a S. Tommaso d’Aquino

Articolo apparso su “AbitareA Roma” – 22 Marzo 2022

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